Immagina una birra che brilla come un cielo stellato, con riflessi dorati o argentati che danzano nel bicchiere. Non è magia, ma una glitter beer, uno degli esperimenti più affascinanti della birra artigianale moderna. Questo stile, nato per stupire, unisce l’arte brassicola alla creatività visiva, trasformando ogni sorso in un’esperienza multisensoriale. Ma cos’è esattamente una glitter beer? Quali sono le sue caratteristiche distintive? E, soprattutto, come nasce questa tendenza che sta conquistando appassionati e curiosi?
In questo post:
- Cos’è la glitter beer: definizione e curiosità
- Le caratteristiche uniche delle birre luccicanti
- Storia e origini: dal laboratorio al pub
- La ricetta della glitter beer: tra scienza e creatività
- Gradi alcolici: quanto “pesa” una glitter beer?
- Le glitter beer più famose nel mondo
Cos’è la glitter beer: definizione e curiosità
La glitter beer è una birra artigianale a cui viene aggiunto glitter commestibile, solitamente a base di cellulosa o zucchero, per creare un effetto visivo scintillante. A differenza delle tradizionali birre filtrate, come la Pilsner ceca, qui la torbidità non è un difetto ma una scelta estetica. Il luccichio non altera il sapore, ma trasforma il drink in un’opera d’arte liquida.
Questo stile non è ancora codificato ufficialmente, il che lo rende un campo aperto per i birrifici sperimentali. Alcuni produttori, come quelli specializzati in birre sour, utilizzano glitter per esaltare la vivacità cromatica di frutti come il lampone o il mango. Altri lo abbinano a stili più classici, creando contrasti inaspettati tra tradizione e innovazione.
Le caratteristiche uniche delle birre luccicanti
Le caratteristiche della glitter beer variano a seconda dello stile di base scelto. Tuttavia, alcuni elementi sono comuni:
- Aspetto visivo: Il glitter commestibile, spesso biodegradabile, si distribuisce uniformemente nel liquido, creando un effetto ipnotico. La dimensione delle particelle influisce sull’intensità del luccichio.
- Mouthfeel: Alcune versioni utilizzano glitter a base di zucchero, che possono aggiungere una lieve dolcezza. Altri preferiscono cellulosa, neutra al gusto.
- Stabilità: Il glitter tende a depositarsi sul fondo se la birra non viene agitata delicatamente prima del consumo.
Un esempio interessante è l’abbinamento con le NEIPA, dove la torbidità naturale esalta il luccichio. Al contrario, in una Lager cristallina, l’effetto è più drammatico ma meno duraturo.
Storia e origini: dal laboratorio al pub
La storia della glitter beer inizia nel 2017, quando il birrificio britannico Mermaid Brewery lanciò una limited edition ispirata alle feste di Capodanno. L’idea si diffuse rapidamente negli USA, con nomi come Blackline Brewing e Twinpanzee Brewing che sperimentarono glitter dorati in stout al cioccolato.
Nonostante il successo sui social media, lo stile ha sollevato polemiche. Puristi lo considerano una trovata commerciale, mentre innovatori lo paragonano alle birre pastry stout, dove l’estetica gioca un ruolo chiave. Curiosamente, l’uso di additivi decorativi ha precedenti storici: nel Medioevo, alcune birre venivano colorate con erbe come la birra alla liquirizia.
La ricetta della glitter beer: tra scienza e creatività
La ricetta della glitter beer richiede precisione. Il glitter va aggiunto durante la rifermentazione in bottiglia o keg, per evitare che si degradi. La quantità tipica è 0,5-1 grammo per litro. Alcuni birrifici usano varianti termoresistenti per birre servite a temperature più alte, come le Imperial Stout.
Ingredienti chiave:
- Base birra: Stout, IPA o Sour sono le più comuni.
- Glitter commestibile: Deve essere atossico e insapore.
- Additivi stabilizzanti: Per mantenere le particelle in sospensione più a lungo.
Un errore comune è sovraccaricare la birra di glitter, rischiando di renderla poco bevibile. Per approfondire le tecniche di fermentazione, consulta la nostra guida su come avviene la fermentazione della birra.
Gradi alcolici: quanto “pesa” una glitter beer?
I gradi della glitter beer dipendono dallo stile di base. Una versione IPA può oscillare tra il 6% e il 7,5% ABV, simile a molte American IPA. Le glitter stout toccano spesso il 9-10%, avvicinandosi alle Barley Wine.
Esistono anche versioni leggere, come le glitter Pilsner con il 4,5% ABV, ideali per chi cerca una birra artigianale da abbinare al sushi. La gradazione non influisce sul luccichio, ma birre più alcoliche tendono a mantenere meglio le particelle in sospensione grazie alla densità maggiore.
Le glitter beer più famose nel mondo
Tra le glitter beer famose spiccano:
- Starry Night (Blackline Brewing): Una Imperial Stout con glitter oro, cacao e vaniglia.
- Unicorn Tears (Twinpanzee Brewing): Sour ale ai frutti di bosco e glitter iridescenti.
- Galactic Lager (Mermaid Brewery): Pilsner con glitter argento, ispirata alle notti d’estate.
Questi esempi dimostrano come la glitter beer possa adattarsi a stili diversi, dalla birra belga alle moderne Session IPA.
Conclusioni: un esperimento da gustare con gli occhi
La glitter beer rappresenta l’incontro tra arte e scienza brassicola. Pur non essendo adatta ai puristi, offre una nuova prospettiva su come la birra possa essere vissuta oltre il gusto. Per esplorare altri stili innovativi, scopri la birra giapponese o le birre speziate.
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Fonti esterne: Per approfondire la sicurezza del glitter commestibile, consulta lo studio pubblicato su Food Safety Magazine.